Intolleranze alimentari, cosa sono?
È davvero complesso diagnosticare un’allergia o un’intolleranza alimentare al nostro pet: a essa infatti ci possono condurre svariati sintomi, ma questi stessi possono implicare anche cause differenti dall’allergia o intolleranza. I veterinari, infatti, vanno per tentativi: se portiamo loro Fido o Micio con, ad esempio, problemi dermatologici, gastro intestinali o respiratori, loro ci chiedono tutta una serie di informazioni per ottenere un’anamnesi più completa possibile, circoscrivendo le ipotesi e procedendo poi per esclusione. Non esiste ad oggi, purtroppo, un test affidabile che ci permetta di individuare la reazione a un preciso alimento (come gli esami per umani, ma forse ancora di più, sono eccessivamente sensibili, segnalando come critiche anche componenti non nocive).
Complice l’abitudine di non cambiare pappa, però, è facile che il nostro animale domestico, dopo aver ingerito per lungo tempo un determinato ingrediente, sviluppi reazioni avverse. Nulla di grave, intendiamoci, se viene curato. Ci raccomandiamo, appena notiamo nel nostro cane o gatto qualcosa di insolito e sospetto, di rivolgersi quanto prima a un professionista. Questo articolo come molti altri in Rete possono orientarci o stimolarci alla comprensione, ma nulla è in grado di sostituire il medico titolato.
Tra i principali incriminati ci sono le proteine animali (pollame, manzo, uova) o vegetali (grano) e così il veterinario ci indirizza a un mangime che sia monoproteico e sensitive, cioè che sia composto dal minor numero di sostanze e da una fonte proteica alternativa a quelle più diffuse e sotto accusa. In questo caso Vita Veg può fare al caso nostro perché, oltre a essere composta da ingredienti di qualità, ben individuabili e human grade, ha come principale fonte proteica la soia: provate a suggerirla al vostro veterinario come possibile nuova pappa.
Ora non resta che iniziare a mixare l’alimento vecchio con quello prescritto, dapprima con una parte preponderante di cibo che abbiamo in casa, che andrà diminuito giorno dopo giorno in favore di quello indicato dal medico fino ad ottenere un’intera ciotola di quello nuovo, che deve essere nutriente esclusivo: sono assolutamente vietati in questo periodo gli allunghi dal nostro piatto e gli strappi con snack, pena il non comprendere la reale causa del malessere del nostro cane o gatto. Passati due mesi abbondanti se, ad esempio, le chiazze prive di pelo, i pruriti, la diarrea e il respiro affannoso sono spariti ce l’abbiamo fatta e il nostro amato è guarito. In caso contrario armiamoci di pazienza, torniamo dal veterinario, scegliamo con lui una nuova ricetta e ripartiamo da capo. Nuova ciotola nuova speranza!
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